Spese scolastiche in Europa: l’Italia al top
Confronto tra i costi del materiale scolastico in Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito
Un italiano guadagna in media 11mila euro in meno all’anno rispetto a un francese, e ben 16mila rispetto a un lavoratore tedesco. Ma in queste settimane in cui bambini e adolescenti ritornano sui banchi, per acquistare il materiale scolastico di base, le famiglie italiane sborseranno decisamente di più di quelle di Francia e Germania.
Secondo un’analisi condotta dall’emittente Euronews, l’Italia si colloca al vertice tra i 5 maggiori Paesi europei presi in considerazione, che includono anche Spagna, Regno Unito, Francia e Germania. Paradossalmente, sono gli spagnoli gli unici con un reddito medio leggermente inferiore al nostro a pagare una cifra simile per il materiale scolastico di base.
Gli italiani, secondo l’analisi, dovrebbero spendere poco più di 200 euro per l’acquisto di venti articoli scolastici essenziali, come matite, penne, gomme, evidenziatori, pennarelli, astucci, quaderni, diari, blocchi da disegno e forbici. Questa spesa rappresenta il 10,8% del salario mensile medio. Libri di testo, pasti, gite scolastiche e attrezzature sportive non sono inclusi nel calcolo.
Dietro all’Italia si collocano gli spagnoli, con una spesa media di 190 euro e un impatto del 9,2% sul salario mensile. In Germania, le famiglie spendono circa 185 euro, pari al 7,1% del salario medio. Nel Regno Unito la spesa si attesta sui 193 euro, con un impatto del 5,6%. In Francia, invece, le famiglie devono destinare solo il 4,8% del salario medio mensile per una spesa di 140 euro.
Federconsumatori ha recentemente segnalato un aumento del 6,6% del prezzo dei beni essenziali per la scuola in Italia dal 2023, nonostante un rallentamento dell’inflazione. Al contrario, in Francia, la Confederazione nazionale delle famiglie ha registrato una diminuzione del 6,8% della spesa scolastica nel 2024. Il ministero francese dell’Istruzione ha sottolineato l’importanza di forniture scolastiche ragionevoli per ridurre l’onere finanziario sulle famiglie all’inizio di ogni anno scolastico.