Unilever Italia avvia licenziamenti collettivi: proteste dei sindacati
Riorganizzazione globale porta alla perdita di 143 posti di lavoro a Roma
Le indiscrezioni sui possibili licenziamenti a luglio hanno trovato conferma: sono state avviate le procedure di licenziamento collettivo per 143 dipendenti della Unilever Italia presso la sede di Roma. Questo conferma i rumors di stampa che parlavano dell’uscita forzata di 3.200 lavoratori in tutta Europa entro la fine del 2025, con tagli previsti soprattutto negli uffici di Londra e Rotterdam, senza risparmiare l’Italia.
I tagli al personale nella Unilever Italia sono il risultato del processo di riorganizzazione avviato a livello globale dalla multinazionale, che impiega 128mila persone in tutto il mondo. Unilever è una delle più grandi aziende di prodotti di consumo al mondo, operante in 190 paesi e rifornendo 4,4 milioni di negozi al dettaglio, con un fatturato annuo di 59,6 miliardi di euro nel 2023.
Questa decisione è stata definita inaccettabile dai sindacati Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, che hanno proclamato lo stato di agitazione e chiesto all’azienda di riconsiderare la scelta. In risposta, Unilever ha dichiarato di voler avviare immediatamente incontri con i sindacati per esaminare e approfondire tutti gli aspetti legati alle procedure di licenziamento.
Anche l’Ugl Agroalimentare si è unita al coro di proteste, annunciando l’organizzazione di assemblee con i lavoratori per condividere il percorso e le azioni da intraprendere.