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La lotta di Yasamin per la cittadinanza italiana

Una storia di sacrifici e burocrazia

La lotta di Yasamin per la cittadinanza italiana

Yasamin A. R., medico di 34 anni, è nata a Cesena e cresciuta a Treviso. Dopo aver frequentato la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna, laureandosi a pieni voti, ha intrapreso un percorso di specializzazione che l’ha portata a lavorare a tempo indeterminato presso il Policlinico Sant’Orsola. Nonostante la sua vita sia strettamente legata all’Italia, lo Stato non la riconosce come italiana a causa di requisiti burocratici rigidi e astratti.

Yasamin paga regolarmente le tasse in Italia e qui ha vissuto per la maggior parte della sua vita. Tuttavia, a causa di queste restrizioni, potrà ottenere il passaporto solo quando compirà quarant’anni. Questo paradosso burocratico è fonte di frustrazione per la giovane medico, che si trova costantemente a dover spiegare la sua situazione agli altri.

La storia di Yasamin inizia con il trasferimento a Londra per motivi familiari quando era ancora una bambina. Dopo un periodo di residenza in Inghilterra, la sua famiglia decide di tornare in Italia a causa della malattia della madre. Da quel momento, Yasamin ha vissuto stabilmente nel nostro Paese, affrontando le sfide della burocrazia italiana per ottenere la cittadinanza.

Nonostante le difficoltà, Yasamin ha proseguito con i suoi studi, lavorando duramente per mantenersi e laureandosi con eccellenti voti. Tuttavia, la perdita del padre e le restrizioni legislative hanno reso complicato il suo percorso verso la cittadinanza italiana.

La Brexit ha ulteriormente complicato la situazione di Yasamin, che si è trovata a dover affrontare l’ufficio migrazioni e la burocrazia per ottenere il permesso di soggiorno. Questo periodo è stato caratterizzato da difficoltà e frustrazioni, con Yasamin che ha dovuto lottare per ottenere i documenti necessari per continuare la sua vita in Italia.

Pur avendo ottenuto un visto permanente, Yasamin si trova ancora priva della cittadinanza italiana, il che influisce negativamente sulla sua quotidianità. Dalla partecipazione ai bandi di concorso ai controlli di sicurezza, la mancanza di cittadinanza si riflette in molteplici aspetti della sua vita.

Nonostante le sfide, Yasamin guarda al futuro con speranza. Tra due anni potrà finalmente presentare la richiesta di cittadinanza, dimostrando di aver soddisfatto i requisiti economici richiesti. Tuttavia, il lungo processo che la attende la lascia con un’amarezza profonda, considerando il tempo e gli sforzi che ha dedicato all’Italia.

Yasamin ha cercato di sensibilizzare le istituzioni locali sulla sua situazione, scrivendo una lettera a personalità come il sindaco di Bologna Matteo Lepore, l’arcivescovo Matteo Maria Zuppi e l’attore Alessandro Borgonzoni. Nonostante le risposte solidali ricevute, la giovane medico si trova ancora in attesa di una soluzione concreta al suo problema.

Attraverso la sua storia, Yasamin spera di contribuire a una maggiore apertura e sensibilità riguardo alle questioni legate alla cittadinanza e alla burocrazia italiana, auspicando che le regole diventino meno rigide e che chi cresce in Italia possa essere riconosciuto come italiano a tutti gli effetti.

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  • PublishedSeptember 5, 2024