Matrimonio ai Castelli Romani: Parata Fascista e Condanna del Sindaco
Cori e Saluti Fascisti durante un Matrimonio a Castel Gandolfo
Richiami nostalgici al ventennio emergono durante un matrimonio ai Castelli Romani, trasformato in una parata fascista all’uscita degli sposi dalla chiesa del comune della provincia di Roma. Cori ultras della curva sud della Roma intonavano “Faccetta nera” e saluti fascisti al grido di “Eia eia eia, alala”. Un video, successivamente rimosso dai social, ha documentato l’evento.
Il sindaco e l’amministrazione comunale di Castel Gandolfo hanno condannato fermamente l’accaduto, definendo il matrimonio come “nero” e stigmatizzando l’episodio avvenuto in piazza della Libertà.
Il sindaco Alberto De Angelis ha dichiarato: “L’Italia è antifascista, Castel Gandolfo è antifascista, come ci ricordano anche la nostra Costituzione e la nostra storia. Già questa semplice, quanto chiara, affermazione dovrebbe bastare da sola a stigmatizzare quanto avvenuto ieri pomeriggio nel centro storico di Castel Gandolfo.”
L’uscita della coppia di sposi dalla parrocchia pontificia San Tommaso da Villanova è stata accolta con cori inneggianti al fascismo, suscitando la condanna dell’amministrazione comunale che ha sottolineato i valori di pace, fratellanza, accoglienza e democrazia legati alla storia di Castel Gandolfo.
La piazza della Libertà, simbolo della città, è stata macchiata da cori e inni fascisti durante il matrimonio, un atto considerato grave e inaccettabile. Il sindaco e le istituzioni locali hanno condannato apertamente l’evento, impegnandosi a verificare la legittimità degli atti e ad eventuali reati commessi.