Sciopero a Bruxelles: solidarietà per lo stabilimento Audi minacciato di chiusura
L'Europa contro la deindustrializzazione e la concorrenza globale
Il Belgio si è fermato per un giorno in solidarietà con i 3mila lavoratori dello stabilimento Audi di Bruxelles minacciati di licenziamento. Questo gesto ha denunciato la deindustrializzazione dell’Europa, evidenziando la concorrenza agguerrita degli Stati Uniti e della Cina. Dopo anni di profitti record delle grandi imprese dell’Unione Europea, più di 5mila persone hanno partecipato allo sciopero generale proclamato dai sindacati a Bruxelles, con delegazioni provenienti da diversi paesi europei come Italia, Germania, Polonia, Francia e Paesi Bassi.
Il corteo è partito dalla sede della Confederazione europea dei sindacati (Ces) per giungere a place Luxembourg, di fronte all’ingresso del Parlamento Europeo. Questa scelta dei luoghi evidenzia l’intento dello sciopero di essere un segnale di allarme per tutti i lavoratori europei, con la crisi dello stabilimento Audi a Bruxelles che rappresenta un simbolo della crisi più ampia dell’industria automobilistica europea.
Lo stabilimento Audi di Bruxelles, noto per la produzione di auto elettriche, rischia la chiusura dopo 75 anni di attività a causa delle difficoltà della casa madre, Volkswagen, nella transizione dai motori a combustione alle batterie. Questo problema mette in discussione direttamente l’Unione Europea e l’obiettivo di fermare la vendita di auto a benzina e diesel entro il 2035.
Il leader sindacale Jan Baetens ha sottolineato le sfide legate alla transizione verso le auto elettriche, evidenziando la mancanza di infrastrutture adeguate nonostante la spinta all’acquisto di veicoli elettrici.
La deindustrializzazione dell’Europa rappresenta una minaccia per migliaia di posti di lavoro diretti e indiretti, come ha dichiarato il segretario generale del sindacato Fgtb, Sor Hillal, durante lo sciopero a Bruxelles. La chiusura delle fabbriche non solo colpisce gli operai e i subappaltatori, ma mina anche la capacità di proiettarsi nel futuro e di condividere la ricchezza, favorendo l’ascesa dell’estrema destra.
Il sindacalista Hillal ha sottolineato che preservare l’occupazione industriale significa salvaguardare vite umane, diritti e promuovere una società più equa. Oltre al caso specifico dell’Audi, il fronte sindacale intende sensibilizzare sull’industria europea di fronte alla crescente concorrenza internazionale, con gli Stati Uniti e la Cina che producono a costi inferiori, mentre l’Europa si affida a un mercato che spesso non si autoregola in modo efficace.