Nuovi incarichi europei per la difesa e la politica estera: sfida a Putin
Andrius Kubilius e Kaja Kallas guidano l'Europa in un contesto di crescente tensione
Il nuovo esecutivo europeo di Ursula von der Leyen ha designato il lituano Andrius Kubilius, 68 anni, come commissario alla Difesa, mentre l’estone Kaja Kallas è stata nominata capo della politica estera dell’Unione Europea. Questa scelta invia un chiaro messaggio alla Russia di Vladimir Putin.
I Paesi baltici, particolarmente esposti alle minacce provenienti dall’Est, vedono due dei loro rappresentanti incaricati di gestire le relazioni con Kiev e Mosca. Inoltre, si occuperanno di definire la nuova strategia industriale nel settore della difesa, considerato cruciale per il prossimo mandato di von der Leyen, in risposta ai rischi provenienti dalla Russia.
Anche Mario Draghi, nel suo rapporto sulla competitività, ha sottolineato l’importanza di potenziare l’industria europea degli armamenti, promuovendo un maggiore accesso delle imprese del settore ai finanziamenti di Bruxelles.
Il portafoglio assegnato a Kubilius, noto per le sue posizioni decise contro Putin, rappresenta la prima volta in cui la Commissione europea istituisce un ruolo specifico dedicato alla difesa. Attualmente, i fondi a disposizione non sono considerevoli: si tratta dei 6 miliardi rimanenti dell’Edf, il fondo Ue per la difesa, e del Programma Ue per l’industria della difesa (Edip), che prevede risorse fino a 1,5 miliardi di euro per potenziare la capacità militare del blocco.
Kubilius, con la sua formazione in fisica e la vasta esperienza politica, avrà il compito di rafforzare la cooperazione con l’Ucraina nel settore della difesa. In passato, ha espresso posizioni nette contro Mosca e Putin, chiedendo all’Unione Europea di ridurre gradualmente le importazioni di petrolio e gas naturale dalla Russia.
È inoltre prevista la gestione dei programmi satellitari Galileo e Copernicus, nonché della nuova costellazione satellitare Internet IRIS², che mira a competere con la rete Starlink di Elon Musk.
Nonostante attualmente i fondi per la difesa non siano ingenti, si sta discutendo la possibilità di istituire un “Recovery fund 2.0” dedicato principalmente alla difesa, finanziato tramite eurobond emessi da Bruxelles.
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