Campari CEO Resignation and Growth Challenges
Resignation of CEO Matteo Fantacchiotti and Strategic Growth Moves at Campari Group
Matteo Fantacchiotti ha rassegnato le dimissioni da Campari per motivi personali, con effetto immediato, annunciato dalla società in una nota. Il contratto è stato risolto di comune accordo e sono in corso le trattative per definire la buonuscita. Questa notizia ha scatenato un’agitazione tra gli investitori, con il titolo milanese che ha subito un ribasso fino al 10%.
Nel frattempo, il gruppo ha avviato la ricerca del nuovo CEO, istituendo un comitato per la transizione presieduto da Bob-Kunze Concewitz, che aveva lasciato il posto a Fantacchiotti dopo oltre 16 anni alla guida del produttore di alcolici. Il comitato include anche il direttore finanziario Paolo Marchesini e il General Counsel Fabio Di Fede, che assumeranno la carica di co-CEO ad interim.
Il 2023 è stato un anno eccellente per il gruppo, con una crescita trainata da Aperol, le cui vendite sono aumentate del 23% grazie all’incremento dei consumi in Italia, Germania, Stati Uniti, Francia e Regno Unito. Anche il Campari ha registrato un aumento delle vendite del 10%. Al contrario, le vendite del liquore francese Grand Marnier sono diminuite del 16% a causa di un andamento sfavorevole negli Stati Uniti. La tequila Espolon ha registrato una crescita del 35%, portando il gruppo a puntare su questo marchio nel 2024, ampliandone la distribuzione a livello globale.
L’utile netto del gruppo è stato di 330 milioni di euro nel 2023, sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente. Questo risultato è stato influenzato da maggiori costi di produzione, amministrazione e vendita, inclusi i 494 milioni di euro spesi per promozione e pubblicità a livello mondiale, in aumento rispetto ai 479 milioni del 2022. Nel 2024, il gruppo manterrà elevati livelli di spese promozionali e concluderà l’acquisizione del cognac Courvoisier per 1,1 miliardi di euro, la più grande acquisizione mai effettuata da Campari.
Dopo le dimissioni di Fantacchiotti, il presidente del Cda Luca Garavoglia ha espresso rammarico, sottolineando che la crescita rimane una priorità per il gruppo. Garavoglia ha dichiarato: “Abbiamo davanti a noi un futuro solido, grazie alla nostra organizzazione, alla presenza globale e al portafoglio unico di alcolici. La nostra ambizione è continuare a generare una crescita profittevole nel lungo periodo.”
Campari, come altri produttori di alcolici, sta affrontando sfide a causa del rallentamento dei consumi e dei rischi legati a una possibile guerra commerciale con la Cina. Il titolo ha subito una perdita del 25% da inizio anno a Piazza Affari, nonostante il gruppo continui a investire in acquisizioni strategiche.