Indagine Antitrust su Intesa tra Amica Chips e Pata
Sospetto accordo per prezzi sovra-concorrenziali nel mercato delle patatine
Un whistleblower ha segnalato all’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) un’ipotetica intesa restrittiva della concorrenza tra Amica Chips e Pata, riguardante la produzione e la vendita di patatine a marchio privato per le catene di distribuzione organizzata. Secondo l’Agcm, le due società avrebbero concordato di spartirsi la clientela per mantenere i prezzi a un livello sovra-concorrenziale.
Si sospetta che ci sia stato un accordo tra i due produttori di patatine fritte per mantenere i prezzi nei supermercati a un livello più alto della concorrenza. L’Antitrust ha definito questa presunta intesa come anticoncorrenziale e ha avviato un’indagine per fare chiarezza sulla questione.
I funzionari dell’Autorità, con il supporto del Nucleo speciale Antitrust della guardia di finanza, hanno effettuato ispezioni presso le sedi principali delle due società e di un altro soggetto coinvolto nell’indagine.
Il mercato delle patatine in Italia ha un valore di circa 580 milioni di euro, che sale a 600 milioni considerando anche le tortillas. Le private label rappresentano circa il 10% di questo mercato.
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), conosciuta anche come Antitrust, è un organismo indipendente incaricato di verificare il rispetto delle regole di mercato. Fondata dalla legge 287/1990, ha il potere di indagare, emettere diffide e sanzioni. Si occupa di vigilare su accordi tra imprese, abusi di posizione dominante e conflitti di interesse. È composta da un organo collegiale di tre membri, nominati dai presidenti di Camera e Senato tra magistrati, docenti universitari e esponenti del mondo produttivo, con un mandato di sette anni non rinnovabile.
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