Contestazione a Torino: studente critica il ministro Valditara
Riforma scolastica e polemiche: il confronto tra studenti e governo
Un video che sta circolando sui social mostra una contestazione a Torino contro il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Durante un evento pubblico, un giovane studente è riuscito a sfuggire alle forze dell’ordine e a rivolgere al ministro delle parole di critica: “Valditara, lei si deve vergognare, lei non rappresenta gli studenti, gli studenti sono là dietro”. Subito dopo, il ragazzo è stato bloccato e allontanato con la forza.
Il ministro ha risposto alla contestazione affermando: “Tu adesso lascia parlare, altrimenti sei un intollerante e antidemocratico, lascia parlare e abbi rispetto. Io conosco meglio di te gli studenti, tu non sei uno studente, sei solo un provocatore”. Valditara era già stato oggetto di contestazioni mentre si trovava in piazza dei Mestieri, incluso un breve lancio di uova, prima di entrare nella tensostruttura adibita agli incontri dove si è verificato l’alterco.
Il ministro ha sottolineato che queste azioni rappresentano “l’intolleranza e la scarsa democrazia di certi soggetti che pensano di rappresentare gli studenti”, aggiungendo che in realtà rappresentano solo piccole minoranze che cercano di interrompere un dibattito civile. Dopo essere stato identificato, il ragazzo è stato lasciato andare via.
Il giorno 25 settembre è stata approvata una nuova riforma della scuola contenente misure riguardanti il voto in condotta e le sospensioni, firmata dal ministro Valditara. Il provvedimento mira a diffondere e affermare la cultura del rispetto verso le persone e i beni pubblici, nonché a sottolineare il principio della responsabilità individuale in una società libera e democratica.
Il ministro ha annunciato sanzioni fino a 10mila euro per chi aggredisce i professori, sottolineando che gli studenti che bullizzano un compagno o aggrediscono un docente dovranno svolgere attività di cittadinanza solidale in varie strutture. L’Unione degli studenti (Uds) ha replicato, criticando la riforma e definendola come un tentativo di rafforzare una cultura autoritaria e punitiva nelle scuole.
Secondo il coordinatore nazionale dell’Uds, Tommaso Martelli, la possibilità di bocciare o rimandare gli studenti per violazioni del regolamento potrebbe essere utilizzata come strumento repressivo, limitando la libertà di espressione degli studenti. Martelli ha sottolineato che le punizioni che comportano l’allontanamento dalla comunità scolastica non sono educative, ma discriminanti, soprattutto per chi già vive una situazione di disagio.