Eredità Agnelli: Accuse e Difese dei Fratelli Elkann
La vicenda legale sull'eredità Agnelli e le accuse di frode fiscale
La vicenda relativa all’eredità Agnelli ha visto i fratelli Elkann, designati eredi universali dalla nonna, affrontare accuse di frode fiscale e truffa in danno dello Stato. I legali di John, Lapo e Ginevra Elkann hanno sottolineato che non esiste alcun patrimonio occulto legato all’eredità Agnelli e che hanno adempiuto a tutti gli obblighi amministrativi e fiscali.
La procura di Torino ha disposto il sequestro di beni del valore di 74 milioni di euro, sostenendo che i fratelli Elkann avrebbero cercato di eludere le leggi fiscali e successorie italiane. L’accusa si concentra sulla presunta creazione di una residenza fittizia in Svizzera per la nonna Marella Caracciolo, al fine di evitare che parte dell’eredità fosse destinata alla madre Margherita e di sottrarre il patrimonio detenuto all’estero alle imposte italiane.
Secondo l’accusa, Marella Caracciolo avrebbe risieduto in Italia dal 2010 e non sarebbero stati versati al fisco nazionale 42,8 milioni di Irpef e 32 milioni di tasse ereditarie su un patrimonio di 800 milioni, comprensivo di immobili, quote di fondi di investimento, opere d’arte e gioielli.
I legali dei fratelli Elkann hanno respinto le accuse di comportamento criminale, affermando che non sono state presentate dichiarazioni fiscali che rivelassero patrimoni sconosciuti. Hanno chiarito che i gioielli menzionati erano di proprietà di Marella Caracciolo e che la loro gestione era stata decisa dalla stessa.
I legali hanno sottolineato il ruolo di John Elkann come designato dal nonno, sottolineando la continuità gestionale che ha caratterizzato la famiglia Agnelli nel corso degli anni. Questo schema successorio, secondo gli avvocati, ha garantito lo sviluppo e la continuità del gruppo industriale Agnelli.