Politica

Studenti contro il neo ministro della Cultura: proteste e polemiche all’Università

Manifestazioni e dibattiti sull'idoneità accademica e politica di Alessandro Giuli

Studenti contro il neo ministro della Cultura: proteste e polemiche all’Università

Il neo ministro della Cultura Alessandro Giuli ha superato l’ultimo esame prima della laurea con 30 (senza lode), mancando solo la tesi per completare il percorso accademico triennale in Filosofia. L’orale in Teoria delle dottrine teologiche, tenuto dal professor Gaetano Lettieri, è stato programmato per le 8 del mattino per evitare possibili problemi di ordine pubblico. Tuttavia, ciò non ha impedito agli studenti dell’Università La Sapienza di riunirsi per manifestare contro la presenza del ministro.

Un gruppo studentesco chiamato “Cambiare Rotta” ha esposto uno striscione con la scritta “Giuli lo bocciamo noi, bocciamo il fascismo e la cultura del precariato”. Gli studenti hanno espresso il loro dissenso riguardo alla presenza del ministro, definendolo “ministro di estrema destra” e rifiutando il revisionismo storico del governo.

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Il collettivo Cambiare Rotta su Instagram

Secondo gli studenti, il problema non risiede nel fatto che il ministro non sia laureato, poiché la laurea non definisce una persona. Tuttavia, trovano discutibile il passato di militanza di Giuli in gruppi neofascisti e neonazisti. Un membro del collettivo studentesco ha sottolineato che non si può legittimare la presenza di un ministro con tale background in un’istituzione accademica.

Di fronte alle voci che parlavano di un esame a porte chiuse, il professor Lettieri ha chiarito che la porta era aperta e che la presenza di agenti di polizia era dovuta a motivi di sicurezza. Lettieri ha difeso la competenza di Giuli nel rispondere alle domande durante l’esame, sottolineando che il ministro si è comportato come uno studente normale senza cedimenti o timori.

Il professor Lettieri ha ribadito il diritto di ogni individuo, compresi coloro che svolgono attività politica, di sostenere gli esami universitari. Ha sottolineato che qualsiasi limitazione a questo diritto sarebbe considerata fascista, illegale e contraria alla Costituzione.