Battaglia sul salario minimo in Italia: il centrodestra respinge la proposta
Opposizioni e governo divisi sull'introduzione del salario minimo legale
Il centrodestra ha nuovamente respinto l’introduzione del salario minimo di 9 euro lordi l’ora, proposto nell’emendamento al ddl lavoro redatto da Pd, M5S, Alleanza Verdi, Sinistra e dal deputato di Azione Matteo Richetti. La Camera ha bocciato l’emendamento con 148 voti contrari contro i 111 favorevoli delle opposizioni, mentre Italia Viva si è astenuta. Dopo il fallimento di varie proposte per un salario minimo legale l’anno scorso, le opposizioni hanno deciso di riprendere la battaglia attraverso una proposta di legge di iniziativa popolare, che ha già raccolto oltre 50mila firme, e inserendo il salario minimo in un emendamento al ddl lavoro, attualmente in discussione alla Camera.
Le reazioni delle opposizioni non si sono fatte attendere. Conte ha dichiarato in Aula: “Siamo qui per cercare di introdurre un salario minimo anche in Italia. Purtroppo non siamo riusciti a convincere tutti coloro che siedono nella parte destra e in parte al centro dell’emiciclo”. La premier Meloni ha ricordato la vittoria di due anni fa in un post, suscitando commenti come quello di Daniela, una giovane con formazione post laurea in diritto, che ha raccontato di un’offerta di lavoro a 6,65 euro lordi l’ora, mentre la baby sitter chiedeva 11 euro netti. Conte ha criticato aspramente l’amichettismo, sostenendo che chi è amico di Arianna Meloni può passare da un autolavaggio a gestire l’Ales.
Fratoianni ha definito questa situazione come “destra sociale a chiacchiere”, accusandola di favorire le élite e i privilegi anziché occuparsi delle questioni concrete. Bonelli ha denunciato l’atteggiamento del governo, sottolineando che rifiutare il salario minimo è un attacco ai lavoratori e un’ingiustizia sociale. Ha criticato la proposta di una tassa volontaria per i ricchi, sottolineando che mentre si pensa a soluzioni creative per loro, la povertà continua a crescere, evidenziando l’iniquità sociale che si sta creando nel Paese.
