Mistero sulla morte di Carmela Girasole a Brescia
Indagini sull'inaspettato epilogo e il coinvolgimento del compagno
La morte di Carmela Girasole, la maestra di 45 anni deceduta la scorsa settimana a Brescia, potrebbe celare una verità ancora più inquietante. Giunta in condizioni critiche al pronto soccorso, la donna è stata stroncata, secondo i primi esami medici, da un aneurisma. Tuttavia, la procura ha disposto un’autopsia per verificare che dietro il tragico epilogo non vi siano episodi di violenza.
Parallelamente, gli inquirenti hanno avviato un’indagine per omicidio, iscrivendo nel registro degli indagati il compagno di 45 anni della vittima. Si tratta di un uomo di 26 anni di origine tunisina, con precedenti penali legati allo spaccio e alla sua posizione irregolare in Italia. Attualmente, risulta introvabile, ma la sua iscrizione nel registro degli indagati è stata un atto dovuto in attesa dei risultati dell’autopsia.
Secondo le ricostruzioni degli investigatori, la relazione tra la vittima e il suo compagno negli ultimi mesi è stata segnata da eccessi legati all’alcol e alla droga, con episodi di presunte violenze fisiche subite dalla donna, mai denunciate. Carmela Girasole, diventata insegnante di ruolo un anno prima, non si è presentata a scuola dall’inizio dell’anno scolastico, dopo aver frequentato più volte il pronto soccorso per forti mal di testa.
Prima di conoscere il suo compagno, la donna era stata consigliata dal medico a recarsi in ospedale a causa di emicranie già a febbraio scorso. La famiglia di Carmela, residente a Montalbano Jonico, in provincia di Matera, ha già vissuto il lutto della perdita di un’altra figlia per malattia, prima della tragedia di Carmela. Un dolore che ha colpito duramente la famiglia, molto rispettata e conosciuta in città, dove il padre ha lavorato per molti anni presso il comune.
Attualmente, si attendono i risultati degli accertamenti medico-legali per comprendere se vi siano correlazioni tra i lividi, le cefalee di Carmela e la sua prematura scomparsa.
