Overtourism alle Tre Cime di Lavaredo: il messaggio inciso sulla pietra
L'amara protesta contro il turismo di massa in un'incantevole meraviglia naturale
Un’imponente scritta è apparsa all’ombra delle maestose Tre Cime di Lavaredo, un’incantevole meraviglia naturale delle Dolomiti, situata tra Auronzo di Cadore e Dobbiaco: “Tourists go home” è il messaggio inciso su una pietra, accanto alla quale si trova anche un’impronta fossile. È stato Moreno Pesce, atleta paralimpico e amante della montagna, a portare alla luce questo episodio. L’overtourism, anche a quote elevate, rappresenta una problematica reale, ma sui social il climber ha espresso forti critiche nei confronti di questa forma di protesta.
In un video condiviso sul suo profilo Facebook, Pesce ha commentato: “Un amaro risveglio. Preferisco astenermi da ulteriori commenti. È amaro vedere il sasso, con l’impronta fossile, deturpato in questo modo. Oggi non è una bella giornata alle Tre Cime”.
Recentemente, a luglio, era stato lanciato un appello per la salvaguardia delle Tre Cime, patrimonio dell’umanità UNESCO, che sta affrontando crescenti rischi a causa della massiccia turistificazione. Il traffico veicolare presso il rifugio Auronzo ha raggiunto livelli allarmanti. Con una capacità di circa 700 posti auto, il parcheggio registra un’affluenza significativa soprattutto durante i mesi estivi, con una stima media (molto ottimistica) di oltre 65.000 veicoli che giungono annualmente nella zona, come riportato nella petizione promossa da For Alps.
Questo afflusso massiccio non solo contribuisce all’inquinamento atmosferico e acustico, ma accelera anche l’erosione del suolo e disturba la fauna locale. La presenza eccessiva di esseri umani sta mettendo a repentaglio la biodiversità unica di quest’area e sta compromettendo l’esperienza turistica stessa, con un’aria inquinata e un ambiente meno tranquillo e sereno, come concluso nell’appello.