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Tragica uccisione di sei migranti in Messico

Soldati sparano a veicoli sospetti, vittime provenienti da Nepal, Egitto, Cuba, India e Pakistan

Tragica uccisione di sei migranti in Messico

Sei migranti sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco da soldati mentre inseguivano veicoli sospetti lungo un’autostrada nel sud del Messico. La notizia è stata confermata dal ministero della Difesa messicano in relazione ai tragici eventi avvenuti il 2 ottobre. Coincidenza vuole che proprio quel giorno Claudia Sheinbaum si insediava come nuova presidente, con l’impegno di difendere i diritti umani.

Durante il controllo dei camion sospetti, sono stati scoperti 33 migranti provenienti da Nepal, Egitto, Cuba, India e Pakistan, che cercavano di entrare illegalmente nel Paese. Le sei vittime viaggiavano su tre convogli diversi: quattro sono morte sul colpo all’interno del camion, mentre altre due sono decedute in ospedale. Al momento non si conosce la provenienza delle vittime. Altri 17 migranti sono rimasti illesi.

I due soldati responsabili dell’uccisione sono stati sospesi dall’esercito. Secondo la loro versione, hanno aperto il fuoco dopo aver udito delle esplosioni provenire dal convoglio, simili a quelle utilizzate dai gruppi criminali della regione. L’esercito ha informato la Procura generale della Repubblica per avviare le procedure legali e stabilire le responsabilità.

Ogni anno migliaia di migranti arrivano in Messico nascosti in convogli che viaggiano su strada, con l’obiettivo di raggiungere gli Stati Uniti. Lungo il tragitto, spesso cadono vittime dei trafficanti di esseri umani. Il ministero della Difesa ha ribadito l’impegno a operare nel rispetto del diritto, nell’ambito di una politica di impunità zero.

Staff
  • PublishedOctober 3, 2024