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Donna ubriaca chiude il compagno in valigia: trovato morto la mattina dopo

La tragica storia di Sarah Boone e Jorge Torres Jr a Winter Park, Florida

Donna ubriaca chiude il compagno in valigia: trovato morto la mattina dopo

Aveva chiuso il compagno per scherzo in una valigia, giocando a nascondino mentre i due erano ubriachi. Ma poi, avvolta nei fumi dell’alcool, era andata a letto dimenticandosi completamente di lui e così, quando la mattina dopo si è svegliata, lo ha trovato morto.

La tragedia è avvenuta nel 2020 ma ora è iniziato il processo a carico della 46 enne Sarah Boone, quattro anni dopo essere stata arrestata per la strana morte del suo fidanzato Jorge Torres Jr, 42 anni, nel loro appartamento di Winter Park, in Florida, negli Stati Uniti.

Per la donna è stato solo un incidente, ma gli investigatori avrebbero trovato un filmato del telefono di lei che mostra l’uomo mentre si agita nella valigia e le dice: “Non riesco a respirare, ca**o”.

Boone ha raccontato che lei e Torres stavano dipingendo quadri, completando un puzzle e bevendo Woodbridge Chardonnay quando hanno deciso di giocare a nascondino. Boone ha detto di essersi nascosta al piano di sopra nella doccia, ma Torres non è mai salito a cercarla.

Quando è scesa al piano di sotto, ha trovato Torres in salotto e insieme hanno deciso di chiudere l’uomo in una valigia blu, e lei ha affermato di avergli lasciato due dita fuori dalla cerniera per permettergli di riaprirla. “Sarah e Jorge ridevano entrambi del fatto che lei lo avesse chiuso nella valigia”, si legge nella dichiarazione di arresto.

Secondo le dichiarazioni rilasciate dalla donna, lei poi avrebbe deciso di salire al piano di sopra mentre Torres era ancora incastrato nella valigia, pensando che potesse uscire da solo. Boone si è messa a letto e si è addormentata mezz’ora dopo, e ha detto agli investigatori di aver pensato che Torres sarebbe uscito dalla valigia e l’avrebbe raggiunta a letto.

Ma quando si è svegliata la mattina dopo era sola nel letto, è scesa al piano di sotto e non ha trovato il suo ragazzo da nessuna parte. Solo a quel punto la donna si è ricordata che l’ultima volta che aveva visto Jorge era stato quando l’aveva chiuso nella valigia, allora ha aperto la cerniera del bagaglio e lo ha trovato senza vita.

A quel punto ha chiamato aiuto e sono arrivati i medici ma anche le forze dell’ordine. “Ero molto confusa, molto confusa”, ha detto Boone dal banco dei testimoni durante l’udienza di ieri (mercoledì 2 ottobre), secondo quanto riporta Court Tv.

“Non capivo la quantità monumentale di persone che si trovavano sulla scena del crimine e cosa stessero facendo. Ero preoccupata per i miei cani. Ero preoccupata per mio figlio. Ero sotto shock. Ero traumatizzata dalla situazione e cercavo di concentrarmi su tutto ciò che stava accadendo a casa mia. Avevo i postumi della sbornia, credo di essere ancora in qualche modo intossicata.”

Boone e il suo nono avvocato, James Owens, hanno provato a far sopprimere un interrogatorio registrato di due ore che la Boone ha fatto con i detective poco dopo il fatto, sostenendo di essersi sentita costretta dagli investigatori perché sentiva di non avere altra scelta se non quella di parlare con loro.

Staff
  • PublishedOctober 3, 2024