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Il barone Licari di Castel Mola: polemiche e sospensione dal Vlaams Belang

Vicinanza al fascismo, sospetto inganno e simpatie estreme: il caso Licari

Il barone Licari di Castel Mola: polemiche e sospensione dal Vlaams Belang

Il barone Emanuele Licari di Castel Mola, candidato al consiglio comunale di Bruxelles nella lista del Vlaams Belang, partito belga di estrema destra, ha destato polemiche per la sua vicinanza al fascismo. Sul suo sito personale, ora oscurato, Licari non nascondeva il suo titolo nobiliare e mostrava una certa nostalgia per il regime fascista. Una foto lo ritrae mentre stringe la mano a un esponente di Casapound, con uno sfondo che include un fascio littorio e la bandiera dell’Unione europea con una croce gialla sopra.

La situazione si è fatta tesa quando Sonja Hoylaerts, capolista del Vlaams Belang per il comune di Bruxelles, ha preso le distanze da ogni forma di fascismo e razzismo, sottolineando che Licari avrebbe ingannato il partito nascondendo informazioni durante la stesura della lista. Di conseguenza, Licari è stato sospeso dal Vlaams Belang, anche se non potrà essere rimosso dalla lista in quanto mancano solo 10 giorni alle elezioni.

Le informazioni su Licari sono scarse: sul suo profilo LinkedIn afferma di aver frequentato l’Università Cattolica e di lavorare nel settore immobiliare come libero professionista. Nel 1999 avrebbe tentato senza successo di entrare al Parlamento europeo. In passato, Licari avrebbe ricoperto il ruolo di presidente dell’organizzazione giovanile del Fronte nazionale belga, un’altra formazione di estrema destra sciolta a seguito di scandali politici e giudiziari.

Sul suo sito, Licari mostra chiaramente le sue simpatie politiche, che vanno oltre il fascismo italiano. In una foto recente posa davanti alla bandiera del fascio littorio, ringraziando gli amici di Casapound per avergli assegnato la tessera dell’organizzazione. Inoltre, Licari menziona la sua famiglia, sostenendo che suo padre abbia fatto parte della Decima Mas.

Curiosamente, Licari parla anche dei suoi gatti sul sito. Uno di loro si chiama “Falangia”, un nome che richiama la Falange spagnola, partito fascista spagnolo fondato nel 1934. Un altro gatto porta il nome di “Meina”, che ricorda la strage del Lago Maggiore avvenuta nel settembre del 1943, durante la quale furono uccisi 16 ebrei dai nazisti in un comune italiano.

Staff
  • PublishedOctober 4, 2024