Economia

Pratiche ingannevoli delle aziende online nell’Unione Europea

Studio della Commissione Europea sull'equità digitale e le tattiche delle aziende online

Pratiche ingannevoli delle aziende online nell’Unione Europea

Le aziende online sembrano adottare strategie ingannevoli per aumentare i propri profitti a scapito dei consumatori, che si trovano spesso intrappolati in una intricata rete digitale. Questi trucchi, che vanno dalle interfacce accattivanti ai servizi personalizzati, possono portare a un aumento delle spese fino a 7,9 miliardi di euro all’anno.

La Commissione europea ha reso pubbliche le conclusioni del bilancio di qualità sull’equità digitale, uno studio che valuta l’efficacia della legislazione attuale sulla protezione dei consumatori nell’ambiente digitale. Secondo il report, le aziende online utilizzano varie tattiche, talvolta al limite della legalità, per incrementare le loro entrate.

Uno degli stratagemmi più diffusi è la progettazione accattivante dei servizi, che spinge i consumatori a continuare a utilizzarli o a spendere più denaro, ad esempio attraverso funzionalità simili al gioco d’azzardo presenti nelle app. Inoltre, il targeting personalizzato sfrutta le vulnerabilità dei consumatori, mostrando pubblicità mirate che sfruttano problemi personali o difficoltà finanziarie.

Un’altra pratica diffusa è la complessità nella gestione degli abbonamenti digitali, con procedure di cancellazione intricate che mirano a trattenere i clienti più a lungo. Il report mette in luce che alcune di queste strategie potrebbero violare la legislazione europea sulla protezione dei consumatori o altri regolamenti dell’Unione.

La valutazione sull’equità digitale evidenzia che le norme attuali sono efficaci ma che i consumatori si comportano in modo diverso online rispetto alla vita reale, a causa del monitoraggio dettagliato delle attività online promosso dalle aziende. Questo condizionamento dei consumatori nel contesto digitale richiede norme più adatte a contrastare le pratiche dannose e le sfide specifiche online.

Secondo la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, è necessario introdurre un regolamento sull’equità digitale per contrastare le pratiche commerciali non etiche legate alle interfacce ingannevoli, al marketing degli influencer sui social media e al profiling online che sfrutta le vulnerabilità dei consumatori. L’obiettivo è garantire un’applicazione coerente della legislazione europea sulla protezione dei consumatori e del quadro normativo digitale dell’Unione.

Le strategie discusse nel report costano ai consumatori dell’Unione europea almeno 7,9 miliardi di euro all’anno, mentre il costo per le aziende di conformarsi alla legislazione sulla protezione dei consumatori è relativamente basso, non superando i 737 milioni di euro all’anno.