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Focolaio di Dengue a Fano e Pesaro: situazione attuale e rischi

Analisi dell'epidemia, sintomi e misure di prevenzione

Focolaio di Dengue a Fano e Pesaro: situazione attuale e rischi

Il bollettino del focolaio di Dengue che sta interessando Fano è salito a 115 casi confermati e 21 probabili. Recentemente, è stato segnalato un contagio anche a Pesaro, dove un paziente è stato ricoverato in ospedale con i sintomi della malattia. Attualmente, ci sono quattro ricoveri nelle strutture ospedaliere del territorio, di cui due casi confermati e due in attesa di conferma, come dichiarato dal direttore del dipartimento prevenzione della Ast Pesaro, Augusto Liverani. La curva di incidenza mostra un andamento discendente costante.

È importante sottolineare che il virus della Dengue si trasmette esclusivamente attraverso la puntura di zanzare e non da persona a persona. I sintomi possono includere febbre, mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea, vomito e irritazioni cutanee. In alcuni casi, la malattia può evolvere in forme gravi.

Secondo l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene dell’Università del Salento, i casi di Dengue a Pesaro e Fano hanno la stessa origine, considerando la vicinanza geografica dei due luoghi. Lopalco evidenzia che i contagi potrebbero essere sottostimati, poiché la Dengue può manifestarsi in modo asintomatico o con sintomi lievi simili all’influenza, il che potrebbe portare a una sottostima dei casi effettivi.

Lopalco esprime preoccupazione riguardo al rischio di una possibile endemia, sottolineando che il virus potrebbe persistere nei territori colpiti. Con il cambiamento climatico in corso, la maggior parte delle popolazioni di zanzare Aedes, come la zanzara tigre, riesce a sopravvivere all’inverno, aumentando il rischio di circolazione del virus anche durante i mesi più freddi.

Nonostante le autorità locali stiano adottando le misure necessarie per affrontare l’epidemia, Lopalco critica la mancanza di considerazione dell’evento come un’emergenza sanitaria che richiederebbe interventi più drastici. L’epidemiologo si mostra pessimista riguardo alla situazione e spera che le misure attuali siano sufficienti a contenere la diffusione del virus.

Staff
  • PublishedOctober 5, 2024