Corteo di solidarietà con la Palestina a Roma: tensione e manifestazioni
Manifestanti esprimono sostegno alla Palestina e criticano il governo israeliano
La pioggia ha battuto su una Roma blindata, mentre migliaia di persone si sono radunate in piazza oggi, 5 ottobre, per partecipare al corteo in solidarietà con la Palestina, non autorizzato dalla questura. Nonostante il divieto, la folla ha espresso la propria presenza per sostenere una causa ritenuta di fondamentale importanza. Si è chiesta la fine dei bombardamenti e un chiaro posizionamento dell’Italia su questa delicata questione.
Le voci dei manifestanti si sono levate per smentire la mistificazione secondo cui il corteo fosse una celebrazione di Hamas. Al contrario, è stato chiarito che l’obiettivo era commemorare le vittime palestinesi e ribadire la necessità di porre fine alla violenza. Le bandiere della Palestina sventolavano insieme agli striscioni contrari al nuovo decreto sicurezza, prendendo di mira anche personalità politiche come la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente americano Joe Biden.
Le parole d’ordine contro il governo israeliano sono state durissime, con slogan che accusavano Netanyahu di essere un assassino di bambini e i sionisti di essere assassini. I rappresentanti di varie organizzazioni, tra cui Potere al Popolo, il collettivo Osa, Usb e Cgil, si sono uniti alla manifestazione per esprimere solidarietà e sostegno alla causa palestinese.
Il corteo ha preso il via poco prima delle 16, con il motto “Palestina e Libano uniti: fermiamo il genocidio con la resistenza”. Nonostante le pressioni del governo e le possibili conseguenze, i giovani palestinesi presenti hanno ribadito la loro determinazione: “Non ci ferma nessuno. Il corteo lo faremo”. Un attivista ha esortato l’Italia a fermare la vendita e l’invio di armi a Israele, chiedendo un’immediata fine del genocidio a Gaza.
La tensione è salita quando un gruppo di persone incappucciate si è radunato vicino alla polizia, lanciando bottiglie, bombe carta, sassi e pali contro le forze dell’ordine. La situazione è degenerata in un caos urbano, con centinaia di manifestanti in fuga e scontri violenti che hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine per ripristinare l’ordine pubblico.