Tragedia sul lavoro: morto operaio travolto da treno a Formia
Sindacati proclamano sciopero per chiedere maggiore sicurezza
Dolore e rabbia hanno accompagnato i funerali di Attilio Franzini a Formia. L’operaio di 47 anni è stato travolto e ucciso da un treno mentre lavorava sui binari a San Giorgio di Piano, in provincia di Bologna. L’incidente è avvenuto sul binario 1, dove Attilio, dipendente della Salcef, società appaltante di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana), è stato colpito dall’intercity notturno proveniente da Roma e diretto a Trieste.
La morte di Attilio è stata l’ultima di una serie di incidenti mortali sul lavoro. I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato uno sciopero di due ore per martedì 8 ottobre, coinvolgendo i lavoratori del settore ferroviario, edile e metalmeccanico per chiedere maggiore sicurezza e vigilanza nei luoghi di lavoro.
Le indagini sulla morte del 47enne sono condotte dalla Polfer con il coordinamento della procura di Bologna, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Gli inquirenti hanno già ascoltato 15 colleghi di Attilio presenti al momento dell’incidente. Si sta cercando di capire perché l’operaio si trovava sul binario 1, chiuso al traffico, al momento del passaggio del treno. L’ipotesi è che Attilio possa essere tornato dai colleghi dopo aver preso attrezzature dal furgone parcheggiato vicino al binario. I colleghi hanno riferito che non era l’unico a percorrere quel tragitto, sollevando dubbi sulla sicurezza dell’area in manutenzione.
Gli inquirenti dovranno verificare se l’addetto alla sicurezza incaricato di monitorare le attività del gruppo Salcef fosse a conoscenza del potenziale pericolo del percorso utilizzato dagli operai.
Francesca Re David della Cgil ha denunciato il sistema degli appalti come causa degli incidenti mortali sul lavoro. Ha sottolineato che il sistema degli appalti, incentrato sul massimo ribasso per la manutenzione della linea ferroviaria, mette a rischio la sicurezza dei lavoratori. Questo sistema, basato sulla logica del profitto, ha portato a un aumento dei biglietti e alla progressiva demolizione del servizio ferroviario negli ultimi trent’anni.