Cadavere decapitato trovato nei boschi: enigma da risolvere
Il mistero di un corpo senza vita in una zona remota e isolata
Un cadavere decapitato è stato trovato domenica pomeriggio (6 ottobre) nei boschi sopra Nave, nell’area di Montecchio, in provincia di Brescia, rimanendo un enigma in attesa dei risultati dell’autopsia. Gli inquirenti si trovano di fronte a un mistero, incapaci al momento di identificare la vittima. Il corpo, ridotto a uno scheletro, è stato scoperto da due cacciatori di cinghiali in una zona remota e impervia, priva di sentieri battuti che conducano al luogo del ritrovamento. Il sindaco di Nave, Matteo Franzoni, ha confermato che la zona non è frequentata da escursionisti o persone in cerca di passeggiate, rendendola ancora più isolata e inaccessibile.
Se non fosse stato per i due cacciatori, il cadavere sarebbe rimasto lì per un tempo indefinito. Il sindaco Franzoni ha ringraziato i cacciatori per aver contribuito a preservare un patrimonio boschivo che altrimenti sarebbe stato ignorato, anche in una situazione così tragica come quella del ritrovamento di un corpo senza vita.
Il luogo del ritrovamento potrebbe fornire agli investigatori dei Carabinieri di Gardone Val Trompia una prima indicazione, considerando che si tratta di una zona boschiva scarsamente frequentata, se non dai cacciatori, e non facilmente accessibile tramite sentieri. È plausibile che la vittima conoscesse il luogo, avendovi già fatto visita in passato.
In attesa dei risultati dell’autopsia e dell’analisi del DNA, che verranno eseguiti nelle prossime ore presso l’obitorio del Civile di Brescia, le forze dell’ordine stanno lavorando su altri indizi rilevanti, come i vestiti trovati sul cadavere: un giubbotto marrone e un paio di jeans, indumenti invernali che, insieme al grado avanzato di decomposizione, suggeriscono che il corpo possa essere stato nel bosco da almeno sei mesi.
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