Infermiera accoltellata in centro salute mentale: episodio di violenza
Aggressione a Meldola: infermiera ferita ma fuori pericolo
Una mattina di paura che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia si è verificata oggi, mercoledì 9 ottobre, presso il Centro di salute mentale della Casa della Comunità di Meldola, un comune di 9mila abitanti in provincia di Forlì. Un’infermiera è stata accoltellata da un paziente, riportando lesioni ma fortunatamente non è in pericolo di vita.
L’aggressione è avvenuta intorno alle 9 del mattino. Secondo le prime informazioni, l’aggressore ha utilizzato un coltello per colpire la vittima più volte. I colleghi di lavoro della donna hanno prontamente chiamato il 118 per chiedere aiuto. Dopo essere stata stabilizzata sul posto, l’infermiera è stata trasportata in ospedale in ambulanza per un intervento chirurgico.
Le indagini sull’episodio sono condotte dai carabinieri della compagnia di Meldola, che sono intervenuti immediatamente insieme ai militari del nucleo investigativo, riuscendo a bloccare l’aggressore. Secondo quanto riportato dall’Ausl Romagna, il paziente non aveva mai mostrato segni di aggressività in precedenza ed era seguito regolarmente dal servizio. Era presente nella struttura per ricevere terapia e l’infermiera stava somministrando il trattamento come di consueto. Tuttavia, durante la pianificazione del prossimo appuntamento, ha improvvisamente attaccato la donna con un coltello, colpendola superficialmente al collo e più gravemente alla mano. La infermiera si è difesa in attesa dell’arrivo dei soccorsi da altri ambulatori e è stata trasportata in pronto soccorso in stato di shock.
Questo episodio rappresenta purtroppo un’ennesima aggressione ai sanitari. Il direttore generale dell’Ausl Romagna, Tiziano Carradori, ha dichiarato che si tratta di un ulteriore atto di violenza nei confronti degli operatori sanitari. L’Ausl Romagna si è impegnata a fornire tutto il supporto necessario all’infermiera e alla sua famiglia. Carradori ha espresso preoccupazione per il fatto che i servizi di comunità e di prossimità, dove gli operatori sanitari offrono servizi alle fasce più vulnerabili della popolazione con grande dedizione, si siano trasformati in ambienti di violenza e insicurezza.