Ministra Santanchè e Visibilia Editore: Accuse di Truffa e Cassa Integrazione durante il Covid
Indagini su presunte irregolarità e patteggiamenti in corso
Visibilia Editore spa, insieme alla ministra del Turismo Daniela Santanchè, è stata chiamata a patteggiare per accusa di truffa aggravata ai danni dell’Inps per presunte irregolarità sulla cassa integrazione in deroga durante il periodo Covid. La ministra, non presente all’udienza preliminare, ha visto i suoi legali chiedere il trasferimento del procedimento a Roma, sede dell’ente previdenziale, e la riqualificazione della truffa aggravata in indebita percezione di erogazioni pubbliche. Il gup di Milano, Tiziana Gueli, si pronuncerà il prossimo 23 ottobre sull’istanza presentata, con la possibilità di rimettere la questione alla Cassazione. I pm Marina Gravina e Luigi Luzi contestano presunte irregolarità legate alla cassa integrazione ottenuta per 13 dipendenti durante la pandemia, con ingenti danni per l’Inps che ha chiesto di essere ammesso a parte civile per i danni patrimoniali e di immagine.
Il processo per truffa a Santanchè è in dubbio? Questo è il secondo procedimento in cui la senatrice rischia di finire a dibattimento. La scorsa settimana è iniziata l’udienza preliminare per false comunicazioni sociali a carico della parlamentare e altre 19 persone, con termine previsto alla fine di novembre. Secondo le indagini, la senatrice e altre figure coinvolte avrebbero richiesto indebitamente la cassa integrazione in deroga per 13 dipendenti, causando danni all’Inps. Testimonianze e accertamenti hanno evidenziato che la ministra era a conoscenza della situazione, con i dipendenti che lavoravano mentre ricevevano la cassa integrazione.
Visibilia Editore spa, assistita dall’avvocato Maurizio Riverditi, ha proposto di patteggiare una sanzione di 23mila euro, ottenendo l’approvazione dei pm Marina Gravina e Luigi Luzi. Mentre Visibilia Concessionaria è stata contestata per la cassa integrazione erogata a sei dipendenti per quasi 90mila euro, Visibilia Editore spa, in amministrazione giudiziaria, ha proposto di sanare i verbali di accertamenti sulla cassa integrazione ricevuta da sette dipendenti per circa 36.600 euro.
La magistratura di Milano sta indagando anche sulle società del bio-food create e lasciate dalla ministra, in particolare Ki Group srl, fallita lo scorso gennaio. Il deposito della relazione del curatore fallimentare è atteso per novembre, con i pubblici ministeri che decideranno le azioni da intraprendere successivamente.