Suora sorpresa con cellulare in carcere: conflitto tra leggi divine e terrene
Un gesto inaspettato che svela una realtà nascosta dietro le mura di Marassi
Le leggi terrene e quelle divine a volte entrano in conflitto. Durante un incontro autorizzato con alcuni detenuti nel carcere di Genova Marassi, la polizia penitenziaria ha sorpreso una suora mentre cercava di introdurre illegalmente un telefono cellulare. La religiosa è stata colta in flagranza, ma il motivo del suo gesto rimane sconosciuto. Forse voleva offrire ai detenuti la possibilità di comunicare con l’esterno, un atto di misericordia moderno.
Il sindacato di polizia, rappresentato da Fabio Pagani, segretario regionale dell’Uilpa, ha elogiato l’operazione e ha sottolineato l’importanza di interventi preventivi per contrastare il traffico illecito di oggetti all’interno del carcere, un fenomeno che genera profitti considerevoli. L’episodio ha destato sorpresa, poiché non ci si aspettava un comportamento del genere da parte di una suora.
Il carcere Marassi è noto per essere una delle strutture penitenziarie più problematiche del Paese. La sua posizione confinante con una parte della curva dello stadio e il parcheggio di un supermercato, entrambi più alti delle recinzioni, facilita l’introduzione di oggetti non autorizzati. Questa situazione favorisce il traffico di droga, che viene spesso lanciata all’interno del carcere in pacchetti e successivamente spacciata dai detenuti.