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Incubo di 23 anni: prigionia e violenze in Brasile

Arrestato uomo per stupri e detenzione familiare

Incubo di 23 anni: prigionia e violenze in Brasile

Un incubo durato 23 anni, fatto di prigionia e violenze fisiche e psicologiche, è stato svelato di recente in Brasile. Un uomo di 54 anni è stato arrestato con l’accusa di detenzione, stupro di persona vulnerabile, violenza psicologica, istigazione reiterata all’aborto e occultamento di cadavere. La terribile vicenda ha avuto luogo a Novo Oriente de Minas, una zona rurale a nord dello stato del Sud-Est Minas Gerais.

La situazione è venuta alla luce grazie alla denuncia di una delle figlie dell’uomo, che ha raccontato alla polizia le violenze subite da lei e dai suoi sei fratelli, insieme alla madre 40enne e alla nonna, poi deceduta. La detenzione della donna era iniziata quando aveva 17 anni, all’inizio della relazione con il suo aguzzino. Nessuno dei vicini conosceva la famiglia e i parenti non potevano avvicinarsi.

La donna avrebbe subito tre aborti, indotti con farmaci, senza poter accedere all’assistenza medica, e i cadaveri dei feti sono stati trovati nel giardino di casa. Oltre alla compagna, l’uomo avrebbe abusato anche di una delle figlie, arrivando a sfondare il muro di casa per spiare le ragazze mentre si vestivano e facevano la doccia. Sospetti di aggressione si estendono anche alla suocera, deceduta senza ricevere soccorso.

Dopo le indagini, le forze dell’ordine hanno arrestato l’uomo e liberato i suoi familiari, che ora si trovano al sicuro in un altro Stato. Durante l’interrogatorio, il 54enne ha negato tutte le accuse, definendosi un padre affettuoso e amorevole, versione in netto contrasto con l’orrore emerso dalla casa in cui la famiglia era stata segregata per 23 anni.