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Storia senza eroi: il racconto di Piero Marrazzo e la sua famiglia

Un viaggio tra scandalo, perdono e rinascita

Storia senza eroi: il racconto di Piero Marrazzo e la sua famiglia

Era il 2009 quando Piero Marrazzo, allora presidente della Regione Lazio, si trovò al centro di uno scandalo che tenne viva l’attenzione dei media per mesi. Oggi, insieme alle sue tre figlie, ha deciso di raccontare quegli eventi nel libro “Storia senza eroi”, un viaggio che esplora diversi aspetti della sua vita.

In un’intervista al Corriere della Sera, Marrazzo parla apertamente di quei momenti difficili: “Le mie figlie e la mia ex moglie vennero messe in pezzi. La macchina mediatica, di cui conosco bene le regole, mi ha messo all’angolo”.

I fatti risalgono all’estate del 2009, quando Marrazzo si recò nell’appartamento di una prostituta transessuale a Roma a bordo dell’auto istituzionale e con la scorta. Durante l’incontro, quattro carabinieri in borghese lo accusarono di consumo di cocaina e lo ripresero senza il suo consenso, per estorcergli denaro. Marrazzo decise di non denunciare, sperando che la vicenda si risolvesse da sola, ma lo scandalo esplose comunque: rinunciò alla ricandidatura e si dimise, consapevole di essere diventato vulnerabile al ricatto.

La sua famiglia fu profondamente colpita dalla vicenda. Marrazzo si scusò per la sua debolezza e si ritirò in un convento benedettino per un mese. Nel 2010, la Corte di Cassazione stabilì che era stato vittima di un’imboscata da parte dei carabinieri, ma l’immagine pubblica di Marrazzo ne uscì gravemente compromessa.

Oggi, Marrazzo spiega il motivo che lo ha spinto a ripercorrere quei momenti nel libro: “Le mie figlie, con il loro amore, mi hanno aiutato a capire che la nostra vita non può essere ridotta a uno scandalo, ma è la complessa storia di una persona e di una famiglia”.

Nell’intervista al Corriere, Marrazzo riflette sul ruolo della macchina mediatica e sulle conseguenze che ha avuto sulla sua vita: “Mi ero occupato di Sanità e Rifiuti, ma per quella esposizione mi chiesero di farmi da parte. Non ho dubbi sul fatto di non aver adempiuto ai miei doveri verso le Istituzioni e la mia famiglia”.

Marrazzo cita anche il sostegno ricevuto da politici come Luigi Bersani e Dario Franceschini, che lo hanno incoraggiato a prendere le distanze per motivi di opportunità. Sottolinea inoltre il ruolo dell’omofobia nella vicenda, affermando che se avesse frequentato una prostituta donna, l’impatto sarebbe stato diverso.

Parlando delle figlie, Giulia, Diletta e Chiara, coinvolte nella stesura del libro, Marrazzo ammette: “Hanno scritto cose potenti. Non mi hanno risparmiato, né volevo che lo facessero. Mi hanno insegnato il perdono e l’importanza di proteggere la famiglia”.

Infine, Marrazzo racconta di quei mesi di profonda crisi personale e politica, sottolineando l’importanza del periodo trascorso nell’abbazia di Montecassino per ritrovare la serenità.

Staff
  • PublishedOctober 11, 2024