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Donna nigeriana assolta: il caso del reddito di cittadinanza

Una storia di tratta, errori e redenzione

Donna nigeriana assolta: il caso del reddito di cittadinanza

Una donna nigeriana di 34 anni, ex prostituta che è riuscita a sfuggire alla tratta delle donne del Nord Africa coinvolte nella prostituzione, si è trovata al centro di una vicenda legata al reddito di cittadinanza. Aveva presentato la richiesta all’Inps, dichiarando di essere residente in Italia da più di dieci anni, requisito fondamentale per ottenere l’aiuto statale. Tuttavia, un controllo della guardia di finanza ha rivelato che la sua affermazione non corrispondeva alla realtà, poiché non risiedeva nel Paese da così tanto tempo.

La donna si era rivolta a un Caf per compilare la documentazione necessaria per richiedere il reddito di cittadinanza, ma a causa della sua scarsa comprensione dell’italiano, aveva firmato una dichiarazione che conteneva informazioni non veritiere. Questo errore l’aveva esposta a una denuncia e a una possibile condanna.

Tuttavia, il giudice Alberto Pallucchini ha deciso di assolverla. La donna ha dimostrato di essere in buona fede, presentando dei bollettini da 50 euro che sta pagando regolarmente per restituire i soldi ricevuti indebitamente dall’Inps, grazie al suo nuovo lavoro come colf.

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