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Licia Pinelli: la ricerca della verità e il suo impatto sulla storia italiana

La vita e la lotta di una donna coraggiosa per la giustizia e la memoria

Licia Pinelli: la ricerca della verità e il suo impatto sulla storia italiana

È deceduta a Milano, all’età di 96 anni, Licia Pinelli, la moglie dell’anarchico Giuseppe Pinelli, il ferroviere ingiustamente accusato della strage di Piazza Fontana. La donna lascia due figlie, Silvia e Claudia. Nata nel 1928 a Senigallia, in provincia di Ancona, la vedova Pinelli ha dedicato ben 60 anni della sua vita alla ricerca della verità sulla morte del marito, avvenuta dopo una caduta dalla finestra della questura di Milano, dove era trattenuto per oltre 48 ore sotto la custodia del commissario Luigi Calabresi, successivamente assassinato da membri di Lotta Continua, Ovidio Bompressi e Leonardo Marino.

Licia Pinelli è stata insignita nel 2015 del titolo di commendatore al Merito della Repubblica dal presidente Giorgio Napolitano. Nel 2009, in occasione della Giornata della memoria delle vittime del terrorismo, fu invitata al Quirinale insieme a Gemma Capra, vedova di Calabresi. Le due donne si sono abbracciate sia in quell’occasione che dieci anni dopo, durante il cinquantesimo anniversario della strage, davanti al Presidente Sergio Mattarella presso il Comune di Milano.

Rognini e Pinelli si sono uniti in matrimonio nel 1955. Le loro due figlie sono nate nel 1960 e nel 1961, e nel corso degli anni hanno sempre sostenuto la madre nelle sue battaglie per far emergere la verità sulla morte del marito, ricordato come la diciottesima vittima innocente dell’esplosione avvenuta nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura.

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa di Licia Pinelli, affermando di aver sempre ammirato la sua determinazione nel difendere e onorare la memoria del marito, ingiustamente accusato per la strage di Piazza Fontana. Sala ha sottolineato che la città sentirà la mancanza di Pinelli, mentre la vedova Calabresi ha ricordato con affetto l’abbraccio al Quirinale tra le due donne, unite dallo stesso dolore e dalla consapevolezza dell’importanza di un incontro pacificatore.