Politica

Matteo Renzi e l’emendamento anti conflitto di interessi: una svolta nella sua carriera politica?

L'emendamento potrebbe mettere in discussione i compensi di Renzi da Paesi stranieri

Matteo Renzi e l’emendamento anti conflitto di interessi: una svolta nella sua carriera politica?

Matteo Renzi, l’ex presidente del Consiglio, si trova di fronte a tempi difficili, almeno per quanto riguarda il suo conto in banca. Attualmente, è il parlamentare italiano più ricco, con un reddito dichiarato di 3.187.769 euro. Tuttavia, un emendamento alla Legge di Bilancio presentato da una deputata di Fratelli d’Italia potrebbe cambiare le carte in tavola per lui.

La norma in questione, nota come “anti conflitto di interessi”, mira a regolare i compensi eccessivi provenienti da Stati esteri destinati a ministri, parlamentari, presidenti di Regione e altri politici. Questa proposta, che richiama le precedenti iniziative anti-Renzi proposte in passato da Giuseppe Conte e Carlo Calenda, limiterebbe la possibilità per gli eletti di ricevere consistenti somme di denaro da Paesi stranieri per attività come conferenze e consulenze.

L’emendamento sembra essere su misura per Renzi, al fine di bloccare compensi come quelli ricevuti dall’ex premier come membro del consiglio di amministrazione del FII Institute del principe saudita Mohammad Bin Salman. Secondo il testo, i politici italiani non potranno percepire compensi annui lordi superiori a 50.000 euro se derivanti da attività svolte per soggetti non residenti in Italia, escludendo però i pagamenti legati ai compiti istituzionali.

Se l’emendamento dovesse essere approvato, Renzi potrebbe trovarsi costretto a fare una scelta tra continuare la carriera politica o dedicarsi esclusivamente alla sua attività di conferenziere, a meno che il principe Bin Salman non decida di coinvolgerlo in un’attività commerciale a Rignano Sull’Arno.

Italia Viva, il partito di Renzi, non sembra preoccuparsi particolarmente della proposta, dichiarando di non voler apportare modifiche al testo se ritenuto legittimo e costituzionale.

Al contrario, Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, critica aspramente l’emendamento definendolo “uno specchietto per le allodole”. Conte sottolinea l’importanza di affrontare seriamente il tema del conflitto di interessi e accusa il centrodestra di non aver preso sul serio le proposte presentate dal suo partito in merito a questa questione.

Il murales di Harry Greb che ritrae Matteo Renzi che stringe la mano a Mohammed bin Salman
Il murales di Harry Greb che ritrae Matteo Renzi che stringe la mano a Mohammed bin Salman