Notizie

Posticipata l’attuazione del regolamento Ue sulla deforestazione: le divisioni in Parlamento

Il Parlamento europeo approva il rinvio e apre a nuove negoziazioni con gli Stati membri

Posticipata l’attuazione del regolamento Ue sulla deforestazione: le divisioni in Parlamento

Il Parlamento europeo ha approvato con 371 voti a favore, 240 contrari e 30 astensioni la proposta della Commissione europea di posticipare di un anno l’attuazione del regolamento Ue sulla deforestazione. Questo regolamento, già in vigore formalmente alla fine di giugno 2023 ma ancora non attuato, mira a rafforzare i controlli dell’Ue sui commercianti che devono dimostrare che alcuni prodotti come caffè, cacao e olio di palma non provengono da terreni recentemente disboscata o hanno contribuito al degrado forestale.

Il Partito Popolare europeo ha proposto l’inclusione di una categoria di ‘Paesi a rischio zero’ che avrebbero requisiti semplificati. Questa richiesta ha portato alla riapertura del testo che dovrà essere negoziato nuovamente con il Consiglio dell’Ue, ovvero i Paesi membri.

La scorsa settimana, il Ppe ha presentato diversi emendamenti per mitigare ulteriormente il testo di legge, ma poco prima del voto ha ritirato i più controversi, tra cui la richiesta di posticipare di due anni l’attuazione della legge anziché uno. Gli eurodeputati hanno approvato otto dei nove emendamenti proposti. Secondo il testo adottato, i grandi operatori e commercianti dovranno rispettare le disposizioni del regolamento entro il 30 dicembre 2025, mentre le microimprese e le piccole imprese avranno tempo fino al 30 giugno 2026.

Il rinvio del testo sulla deforestazione ha evidenziato una divisione all’interno della maggioranza che dovrà sostenere la prossima commissione europea. Durante la votazione sul regolamento per contrastare la deforestazione, è emersa una maggioranza ‘Venezuela’ con le proposte del Ppe sostenute dai gruppi di destra come Ecr e Patrioti.

Questa è la prima volta che su un testo legislativo non viene confermata la maggioranza che ha sostenuto la nomina di Ursula von der Leyen a presidente della Commissione per un secondo mandato. Questo avviene su uno degli aspetti del Green Deal mentre si complica la partita parlamentare sulla valutazione dei vicepresidenti della Commissione designati.

La discussione sulla ‘maggioranza Venezuela’ è iniziata a settembre quando il Ppe ha votato con Ecr, Patrioti e Europa delle Nazioni Sovrane per il riconoscimento di Edmundo Gonzalez Urrutia come presidente legittimo del Venezuela. Per il gruppo socialista e i Verdi, il voto sulle norme per la deforestazione è stato un test politico significativo per l’approvazione della Commissione von der Leyen.

Links: