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Piano UE per sfruttare fondi russi congelati a favore dell’Ucraina

La Commissione Europea propone di utilizzare gli interessi sui fondi russi congelati per sostenere l'Ucraina contro l'aggressione russa.

Piano UE per sfruttare fondi russi congelati a favore dell’Ucraina

Mercoledì, la Commissione Europea ha presentato un piano ambizioso per sfruttare economicamente gli oltre 200 miliardi di euro di beni finanziari russi congelati in Europa, principalmente i conti correnti degli oligarchi russi bloccati con le sanzioni. L’obiettivo è quello di utilizzare questi fondi per sostenere gli sforzi bellici dell’Ucraina, un’iniziativa che mira a far pagare alla Russia le conseguenze della sua aggressione. Questo piano, a lungo discusso tra le istituzioni europee e i vari governi, dovrà essere approvato dai paesi membri dell’Unione. Se tutto procederà senza intoppi, l’Ucraina potrebbe ricevere i primi fondi ottenuti da questa strategia già entro il prossimo luglio.

Dal momento dell’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio del 2022, l’Unione Europea ha adottato pesanti sanzioni contro la Russia, tra cui il congelamento di beni materiali e finanziari di persone russe legate al regime di Vladimir Putin. Questi beni, temporaneamente sottratti ai proprietari, non possono essere utilizzati né venduti, rimanendo tecnicamente di proprietà degli oligarchi russi. La maggior parte di questi fondi congelati, circa 190 miliardi di euro, è controllata dalla compagnia finanziaria Euroclear con sede in Belgio. Gli interessi accumulati su questi fondi, che potrebbero raggiungere i 3 miliardi di euro all’anno, sono al centro del piano presentato dalla Commissione Europea.

L’Unione Europea intende utilizzare solo gli interessi maturati su questi beni congelati, evitando di toccare direttamente i beni stessi per evitare complicazioni legali. Questi interessi potrebbero rappresentare una fonte significativa di finanziamento per l’Ucraina, sebbene non sufficiente a coprire tutti i costi della sua controffensiva. Il piano prevede che il 90% dei profitti sugli interessi venga destinato allo Strumento europeo per la pace, che rimborsa parzialmente ai governi nazionali le spese sostenute per aiutare militarmente l’Ucraina, mentre il restante 10% sarà destinato al budget europeo per la ricostruzione del paese.

La proposta, presentata dall’Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri, Josep Borrell, e dalla Commissione Europea, ha generato dibattiti e preoccupazioni. La Banca centrale europea ha sollevato dubbi sull’impatto che l’utilizzo di questi interessi potrebbe avere sulla reputazione finanziaria dell’Unione. Prima di entrare in vigore, la proposta dovrà essere approvata all’unanimità dai 27 paesi membri dell’Unione.

La Russia ha già criticato duramente il piano, definendolo un atto di brigantaggio e furto. Tuttavia, l’Unione Europea si trova nella necessità di trovare nuove fonti di finanziamento per sostenere l’Ucraina, che continua a lottare contro l’esercito russo e ha bisogno di supporto costante in termini di armamenti e risorse. Gli Stati Uniti, tradizionalmente il principale finanziatore dell’Ucraina, stanno affrontando ostacoli interni che limitano l’invio di nuovi fondi al paese.

L’industria bellica europea, di fronte alla crescente domanda di equipaggiamenti militari, sta cercando di potenziare le proprie capacità produttive. Alcune proposte, come l’autorizzazione alla Banca europea degli investimenti di operare nel settore della difesa o l’emissione di eurobond per raccogliere fondi per la difesa, sono al centro delle discussioni tra i leader europei. Tuttavia, queste iniziative incontrano resistenze, in particolare da parte di paesi come la Germania.

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Staff
  • PublishedMarch 22, 2024