La doppia assenza di Salvini: polemiche e tensioni nel governo
Salvini assente ai dibattiti cruciali, polemiche su elezioni in Russia e sostegno all'Ucraina. Tensioni e critiche tra alleati e opposizione.
La doppia assenza del vicepremier Matteo Salvini durante i dibattiti alla Camera e al Senato, in cui la premier Giorgia Meloni ha risposto a deputati e senatori in vista del prossimo Consiglio Ue, sta suscitando scalpore. A Palazzo Madama, il leader del Carroccio non si è fatto vedere, lasciando la sua poltrona al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Mentre a Montecitorio è apparso solo per pochi minuti, durante i quali ha parlato con i suoi alleati e si è abbracciato con loro davanti alle telecamere. Dopo la breve conversazione, Salvini è fuggito via per raggiungere impegni urgenti al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Le voci di Transatlantico parlano di una premier molto contrariata dalle dichiarazioni del suo vice sulle elezioni in Russia, dove Salvini ha affermato: “Quando un popolo vota, ha sempre ragione”. Questo commento ha riacceso polemiche e ha evidenziato la simpatia del vicepremier italiano nei confronti del presidente russo Vladimir Putin.
L’assenza di Salvini durante il dibattito in cui il governo ha ribadito il sostegno militare all’Ucraina, e dopo le dichiarazioni polemiche dell’altro vicepremier Antonio Tajani, è stata interpretata da molti come un messaggio indiretto agli alleati e come un modo per non contrariare la parte più estremista del suo elettorato. Questo ha generato discussioni all’interno della Lega, dove ogni voto è considerato prezioso.
Mentre Meloni condannava le elezioni farsa in Ucraina e le vicende che hanno portato alla morte in carcere di Aleksei Navalny, il suo alleato Salvini non era al suo fianco, creando uno spiacevole vuoto durante il dibattito.
Durante il confronto a Montecitorio, un’accesa discussione è stata innescata dalle parole della premier rivolte all’opposizione: “Ragazzi, vi vedo particolarmente nervosi”. Questa espressione ha scatenato proteste da parte delle minoranze, alle quali Meloni ha risposto stizzita, evidenziando un clima teso all’interno dell’aula.
La premier ha affrontato le accuse di avvicinarsi a leader simpatizzanti per il regime di Mosca, come il premier ungherese Viktor Orban e il vicepremier Matteo Salvini, sottolineando che le decisioni e i voti sono ciò che conta. Ha ribadito la posizione chiara del governo italiano in ambito europeo, sottolineando i risultati ottenuti nel sostenere l’Ucraina per i prossimi quattro anni.
Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha duramente attaccato la premier durante il dibattito, criticando la sua gestione economica e politica estera. Ha evidenziato le promesse non mantenute e ha sottolineato la mancanza di inviti a vertici europei, mettendo in discussione la credibilità del governo.
La leader del Partito Democratico, Elly Schlein, ha ironicamente sottolineato che ogni cambiamento di opinione della premier sembra favorire il suo partito e l’Italia stessa. Ha invitato la premier a riconsiderare diverse questioni politiche, tra cui il salario minimo, i tagli alla sanità e la questione dell’autonomia differenziata, criticando la politica del governo in merito a tali tematiche.