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La sindrome di chi vede il diavolo: la Prosopometamorfopsia svelata

La Prosopometamorfopsia, nota come la sindrome di chi vede il diavolo, causa distorsioni inquietanti nei volti. Studio scientifico rivela dettagli e sensibilizza sull'importanza della comprensione e del trattamento.

La sindrome di chi vede il diavolo: la Prosopometamorfopsia svelata

La Prosopometamorfopsia, conosciuta comunemente come la malattia di chi vede il diavolo, è una sindrome estremamente rara caratterizzata da sintomi inquietanti che causano distorsioni nei lineamenti del viso delle altre persone. Recentemente, la prestigiosa rivista scientifica The Lancet ha pubblicato le prime immagini che mostrano come i volti sono percepiti da coloro che soffrono di questo disturbo.

Chi vive con la Prosopometamorfopsia descrive la sensazione di vedere i volti degli altri come se appartenessero a creature di un film dell’orrore. Sharrah, una persona affetta da questa sindrome, ha contribuito alla creazione di un’immagine 2D generata al computer che rappresenta ciò che vede nei volti, un vero e proprio identikit pubblicato nella sezione Clinical Pictures di The Lancet.

Le distorsioni riportate includono tratti del viso notevolmente allungati e solchi profondi sulla fronte, sulle guance e sul mento. È interessante notare che queste distorsioni non si manifestano osservando oggetti o immagini facciali su carta o serigrafia, ma solo nei volti delle persone.

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foto: The Lancet

È importante sottolineare che la Prosopometamorfopsia è un disturbo visivo e non psichiatrico. Le distorsioni non sono accompagnate da convinzioni deliranti sull’identità delle persone, confermando che si tratta di un problema del sistema visivo e non della sfera mentale.

Brad Duchaine, docente di psicologia e scienze del cervello nonché autore senior dello studio insieme ad Antônio Mello, dottorando del Dipartimento di Scienze psicologiche e del cervello di Dartmouth, spiega che molte persone con Prosopometamorfopsia evitano di parlare delle loro percezioni per timore di essere fraintese come affette da disturbi psichiatrici.

Lo studio si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica e la comunità medica sulla sindrome di chi vede il diavolo, al fine di comprendere meglio l’origine della malattia e sviluppare possibili trattamenti per affrontarla.

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foto: The Lancet