Cronaca

Il pentimento di Sandokan: il boss della camorra che ha scelto la collaborazione

Francesco Schiavone, noto come Sandokan, ex boss dei Casalesi, decide di collaborare con la giustizia dopo 26 anni di detenzione, rivelando segreti cruciali sulla camorra e potenziali legami con la politica.

Il pentimento di Sandokan: il boss della camorra che ha scelto la collaborazione

Francesco Schiavone, conosciuto come Sandokan, è stato uno dei fondatori della camorra della provincia di Caserta. A 70 anni, ha deciso di collaborare con la giustizia, segnando un importante cambiamento nella sua vita criminale.

Schiavone è stato un personaggio temuto e rispettato, considerato uno degli ultimi irriducibili della camorra casalese. Dopo 26 anni di detenzione ininterrotta, ha deciso di mettere fine alla sua vita criminale e di rivelare importanti segreti che potrebbero far luce su misteri irrisolti legati alla camorra.

Il boss dei Casalesi è stato arrestato nel 1998 in un bunker costruito sotto la sua villa a Casale. Questo bunker, un appartamento di cento metri quadrati senza porte e finestre, era dotato di cunicoli e grotte naturali come vie di fuga. Schiavone si è arreso alle autorità quando ha sentito che il muro del suo rifugio stava cedendo.

La sua decisione di collaborare è stata confermata dalla Direzione Nazionale Antimafia e dalla Procura di Napoli, che hanno avviato colloqui con l’ex boss. Schiavone è stato condannato nel maxi processo Spartacus per vari reati, tra cui l’illecita aggiudicazione di appalti pubblici e diversi omicidi.

La sua collaborazione potrebbe essere un messaggio per scoraggiare eventuali tentativi di riorganizzazione del clan dei Casalesi. Inoltre, potrebbe portare alla luce importanti dettagli su eventi del passato, come l’omicidio del fondatore del clan Antonio Bardellino in Brasile nel 1988 e i legami tra la camorra e la politica.

L’inizio del processo di collaborazione di Schiavone sembra essere stato graduale, con segnali di stanchezza già evidenti l’anno precedente. La sua decisione di pentirsi potrebbe segnare una svolta nella lotta alla criminalità organizzata e nella ricerca della verità.

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