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Carla Bruni e la rappresentazione familiare nel film Belve

Carla Bruni esprime disagio per la rappresentazione familiare nel film Belve, sottolineando sentimenti contrastanti tra realtà e finzione cinematografica.

Carla Bruni e la rappresentazione familiare nel film Belve

Carla Bruni ha espresso il suo disagio per la rappresentazione della sua famiglia nel film Belve, sottolineando di sentirsi usata e non rappresentata. Nell’intervista, ha rivelato di essere stata colpita dal modo in cui la regista ha scelto di ispirarsi alla sua famiglia, in particolare alla sorella Valeria Bruni Tedeschi.

La regista ha scelto Valeria Golino per interpretare il ruolo della sorella minore della protagonista, suscitando in Carla Bruni sentimenti contrastanti. Ha ammesso di amare sua sorella e di apprezzare il suo lavoro, ma ha trovato difficile vedere una versione distorta di sé stessa sullo schermo, rappresentata come un’ubriacona.

Le parole di Carla Bruni hanno suscitato una risposta da parte della sorella, che ha dichiarato di amarla e di essere consapevole del fatto che a volte è stata ferita dai suoi film. La regista ha sottolineato che i personaggi che crea sono sempre di finzione, anche se spesso traggono ispirazione da persone reali della sua vita, con l’obiettivo di creare personaggi autentici e toccanti.

Valeria Bruni Tedeschi ha elogiato l’interpretazione della Golino nel ruolo della sorella nel film, sottolineando la tenerezza che prova per entrambe. Ha descritto Carla come una persona fragile ma forte e intelligente, dotata di un grande talento musicale e letterario.

Infine, la regista ha chiuso la questione scusandosi se ha nuovamente ferito la sorella con la sua opera, sottolineando che per lei la vita è più importante dei film e che non desidera arrecare dolore a chi ama attraverso il suo lavoro cinematografico.