Scoperti venditori illegali di biglietti a Firenze
La Guardia di Finanza di Firenze ha individuato e sanzionato venditori illegali di biglietti per musei, con sequestri e Daspo urbano. Indagini in corso per contrastare il fenomeno.
La Guardia di Finanza ha individuato a Firenze quattro individui coinvolti nella vendita illegale di biglietti per i musei della città a prezzi superiori a quelli ufficiali, senza autorizzazione. Si tratta di dipendenti di agenzie di viaggi, anche straniere, o di piattaforme online. Come provvedimento, è stato emesso un Daspo urbano, che implica l’allontanamento dall’area per 48 ore. Inoltre, sono stati sequestrati 58 biglietti per la Galleria dell’Accademia venduti a 25 euro l’uno anziché 16 euro, e 16 biglietti per la Galleria degli Uffizi venduti a 40 euro l’uno invece di 25 euro.
Il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Firenze, Bruno Salsano, ha dichiarato che sono stati intensificati i controlli per contrastare il fenomeno del bagarinaggio. Attualmente sono in corso indagini per individuare la filiera illecita di vendita dei biglietti. Questa operazione rientra nel piano “Alto Impatto”, attuato in seguito a una richiesta delle direzioni dei musei di Firenze, in collaborazione con il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica della prefettura, che include il questore, il comandante provinciale dei Carabinieri, il comandante della Guardia di Finanza e il sindaco.
Finora, le indagini hanno portato all’identificazione di diversi siti web legati a tour operator che offrono la possibilità di prenotare e acquistare biglietti per i musei a prezzi maggiorati, con l’opzione di saltare la fila. Spesso il sovrapprezzo, che può superare il 60% rispetto alla tariffa standard, è giustificato con la promessa di servizi aggiuntivi che non vengono effettivamente forniti.
Da tempo si segnala l’esistenza di un mercato parallelo dei biglietti a Firenze e in altri musei italiani. L’Associazione delle guide turistiche abilitate (AGTA) ha evidenziato un aumento di questo fenomeno dopo la pandemia, con l’incremento significativo dei visitatori in questa primavera. Ad esempio, al Colosseo di Roma, il bagarinaggio è associato alla scarsità cronica di biglietti disponibili nei canali ufficiali, dove in passato era difficile acquistarli e spesso si esaurivano in pochi minuti durante i periodi di maggiore affluenza.
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