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Il Massacro del 17 Ottobre 1961: Verità e Riconciliazione in Francia

La Francia affronta il passato coloniale con la condanna dell'eccidio del 17 ottobre 1961 a Parigi, ma la verità e la giustizia restano incompiute.

Il Massacro del 17 Ottobre 1961: Verità e Riconciliazione in Francia

La Francia ha impiegato 63 anni per compiere un timido passo avanti nella riconciliazione con il proprio passato, ma c’è ancora molto da fare. L’Assemblea nazionale francese ha definito come “repressione sanguinosa e omicida” l’eccidio di algerini avvenuto a Parigi nel 1961, un crimine a lungo taciuto e per il quale i discendenti delle vittime non hanno ancora ottenuto piena giustizia.

Per comprendere appieno l’evento, è necessario fare un passo indietro e tornare alla guerra d’Algeria, uno dei capitoli più oscuri della storia francese. La guerra, durata dal 1954 al 1962, rappresentò un momento cruciale per la Francia, che si trovò ad affrontare una lotta sanguinosa per mantenere il controllo sulla colonia nordafricana.

Nella serata del 17 ottobre 1961, durante le fasi finali della guerra, si verificò un episodio che alcuni storici definirono come la più violenta repressione di una protesta in Europa occidentale dopo la Seconda guerra mondiale. In risposta a un coprifuoco notturno imposto esclusivamente ai musulmani algerini, migliaia di manifestanti disarmati furono brutalmente attaccati dalla polizia a Parigi. La situazione degenerò ulteriormente quando venne diffusa la falsa notizia della morte di agenti, scatenando una violenta reazione delle forze dell’ordine che causò numerose vittime, tra cui algerini gettati nella Senna e lasciati annegare.

Nonostante la gravità dell’evento, il numero esatto delle vittime rimane incerto a causa degli sforzi delle autorità francesi nel nascondere la verità. Per decenni, si è mantenuto un silenzio omertoso su quanto accaduto, con un consenso bipartisan che ha impedito una piena rivelazione dei fatti.

È stato solo a partire dagli anni Ottanta che il massacro del 17 ottobre ha cominciato a emergere nel dibattito pubblico francese, culminando con le prime condanne pubbliche nel 2012 e nel 2021 da parte dei presidenti Hollande e Macron. Tuttavia, la responsabilità degli apparati statali francesi rimane ancora in ombra, nonostante i passi compiuti verso il riconoscimento del crimine coloniale.

La risoluzione adottata dall’Assemblée nationale rappresenta un passo significativo in questo processo di confronto con il passato coloniale, sebbene sia considerato ancora insufficiente. La proposta di istituire una giornata di commemorazione dell’evento è un primo passo verso il riconoscimento di questo tragico capitolo della storia francese.

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